“Hai un lavoro sicuro, un buono stipendio… cosa ti manca?”

“Retribuzione, mansioni, rapporti con i colleghi, distanza da casa, numero di ore dedicate al lavoro… sono alcune delle possibili cause della nostra insoddisfazione lavorativa, ma non sono le uniche. A volte, siamo comunque insoddisfatti.

Perchè? Cosa possiamo fare?

Sicuramente la prima cosa da fare è “fare chiarezza”, ovvero capire cosa veramente non ci permette di iniziare con serenità (ed entusiasmo) la giornata lavorativa.

Il non affrontare il problema, non ci permetterà di risolverlo ma soltanto di doverlo trattare in un secondo momento, con maggiore carico di insoddisfazione.

Molto spesso la causa della nostra insoddisfazione non è il lavoro in se stesso (le stesse condizioni sono per altri ottimali), ma il modo in cui noi lo percepiamo, quanto effettivamente risponde ai NOSTRI bisogni personali e professionali, al bisogno fondamentale di autorealizzazione.

La domanda giusta da porsi è: di cosa ho bisogno? in quale modo potrei sentirmi più realizzato?

Trovata la risposta, abbiamo 2 soluzioni possibili:

1- provare a cambiare la situazione all’interno dell’azienda, comunicando il problema

2- cercare una nuova opportunità professionale

In entrambi i casi dobbiamo avere coraggio di affrontare un cambiamento.

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