“Ma questo lo dico al colloquio!”

Succede spesso che, quando le persone mi contattano per avere maggiori informazioni sulla consulenza di carriera, mi raccontano la loro esperienza professionale inserendo particolari, risultati raggiunti, realizzazioni degne di nota e io penso –  e dico – “WOW!!”

Terminata la telefonata, quando mi viene inviato il Curriculum Vitae, è come se avessi davanti un altro professionista: con un bel ruolo, belle attività.. ma che fine hanno fatto tutte quelle cose bellissime che mi aveva raccontato?

“Ma questo lo dico al colloquio!”

Ok, lo racconti al colloquio, ma al colloquio devi arrivarci!

Il primo step che devi superare è la selezione del tuo CV, è lo strumento tramite il quale farai la tua prima impressione.

E’ il tuo biglietto da visita, deve rispecchiarti in tutto (graficamente e nei contenuti), ma deve anche stimolare quell’”effetto wow”.

Ognuno di noi ha vissuto un’esperienza professionale unica, che non è fatta solo di ruoli ricoperti e attività svolte.

Quindi, ok parole chiave studiate per essere rintracciabili, ma una volta che sei stato trovato e il tuo CV è nelle mani del selezionatore, perché dovrebbe chiamare proprio te?

“Ma questo sono Io?”

Durante una consulenza di carriera, rileggendo la propria presentazione, molto spesso le persone rimangono stupite ed emozionate nel riscoprirsi.
Solo chi, come me, ha la fortuna di accompagnare in questa riscoperta, può vedere la luce negli occhi che la accompagna.

Quando viviamo delle esperienze di vita, comprese quelle professionali, emotivamente negative e svalutanti, la nostra autostima viene quasi inevitabilmente toccata.
Il rapporto con alcuni colleghi, l’atteggiamento del nostro capo, azioni di screditamento, possono farci dimenticare chi siamo veramente e ciò che siamo in grado di fare.

“Ma questo sono io?”

Si, sei tu. Sei quello che mi hai raccontato. Sono i tuoi successi e i risultati ottenuti nel tuo percorso professionale, le attività che hai portato a termine e le competenze che hai acquisito, i tuoi traguardi, raggiunti con tanto impegno, e tutte le tue potenzialità.

Ciò che mi piace sempre far notare è che il mio ruolo è stato quello di facilitare questa presa di consapevolezza: ogni persona ha già dentro di sé tutte le risposte e le risorse.

Quella che io chiamo ”la fase di scoperta” è come una scintilla, in grado di innescare l’energia necessaria per iniziare a progettare il proprio futuro.

Le vacanze portano consiglio?

Ecco arrivato il momento tanto temuto, il rientro dalle ferie. Non è mai facile, spesso si verifica un vero e proprio “stress da rientro”, accentuato ancor più quando la situazione lasciata in sospeso già non era soddisfacente.

Con sollievo avevamo momentaneamente accantonato i problemi e la frustrazione con un “se ne riparla a Settembre!”

Oggi non possiamo più rimandare.

L’unico consiglio che mi permetto sempre di dare è ascoltare sé stessi e accettare il bisogno di cambiamento: che si tratti di un cambiamento professionale, di atteggiamento o di strategia, se quella che stiamo vivendo è una situazione di insoddisfazione, è la fase della nostra rinascita.

Qualche suggerimento?

· Iniziate con definire un piano d’azione per il vostro cambiamento, compresa la direzione da intraprendere e la meta da raggiungere;
· Partite con piccoli obiettivi: avere dei micro-obiettivi da raggiungere rende meno impetuoso il cambiamento;
· Gli obiettivi devono essere concreti, realistici, con risultati misurabili: questo permette di valutare i risultati ottenuti lungo il percorso e aggiustare il tiro nel caso tardino ad arrivare.
· Iniziate oggi, non domani.

Buon nuovo inizio!

“Sai dirmi quale è il lavoro giusto per me?”

Una delle domande che più spesso mi vengono poste in fase di primo contatto per una consulenza di carriera.

Spesso chiediamo con frenesia consigli e cerchiamo risposte da persone per noi credibili: vorremmo soluzioni, che ci indichino come cambiare il nostro destino. Quando siamo insoddisfatti e confusi cerchiamo qualcuno che ci salvi dalla frustrazione dell’incertezza.
Ma la verità è che quel qualcuno siamo noi stessi. Solo noi possediamo già le risposte, siamo molto più potenti di quello che crediamo: le risposte sono già dentro di noi, SOFFOCATE da condizionamenti sociali, credenze disfunzionali, giudizi e consigli tanto richiesti ed erroneamente ricevuti.

Durante una Consulenza di Carriera l’attenzione è focalizzata su di TE.
Il consulente può aiutarti a liberarti da ciò che soffoca le risposte che già possiedi e creare uno spazio di “non giudizio” necessario per iniziare a costruire il TUO nuovo progetto professionale.

“Sono troppo giovane”, “Sono troppo vecchio”..

“Sono troppo giovane”, “Sono troppo vecchio”, ”Il mercato del lavoro è fermo”, ”Non ci sono opportunità nel mio settore”, “E’ pieno di professionisti come me”… sono alcuni dei pensieri ricorrenti, limitanti, che possono ostacolarti nella ricerca di una nuova occupazione.

Ci sono alcuni fattori oggettivi che possono incidere nella ricerca, ma non abbiamo alcun potere su di essi: non possiamo modificare la nostra età anagrafica o la situazione del mercato del lavoro, ma soffermarci su “ciò che non possiamo cambiare”, ci ostacola nel trovare il lavoro giusto per noi.

Di fronte alle non risposte o alle risposte negative, è importante porsi domande e focalizzare l’attenzione su noi stessi e su tutti gli altri fattori che abbiamo il potere di modificare.

“Cosa posso cambiare nella mia strategia di ricerca?”, “Ho comunicato in maniera chiara il mio obiettivo professionale?”, “Ho comunicato efficacemente le mie competenze e il valore che posso apportare all’azienda?”, “Durante il colloquio potevo dire o fare qualcosa di diverso?”

Realizzare che la ricerca di una nuova opportunità professionale dipende dal tuo atteggiamento mentale, dalle tue scelte e dalle tue azioni – da ciò che hai compiuto o non compiuto – è l’unica soluzione se vuoi veramente trovare il lavoro giusto per te.

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