Il treno passa davvero una sola volta?

Siamo cresciuti con la convinzione che “ogni lasciata è persa”, che “il treno passa una sola volta nella vita” e spesso viviamo anche le nostre scelte lavorative (o non scelte) con rimorso, perché – con il senno di poi – abbiamo perso la nostra occasione professionale.
Ci troviamo così a svolgere un lavoro che non ci soddisfa, ci accontentiamo del contesto in cui ci troviamo sebbene non abbiamo prospettive di realizzazione; abbiamo messo da parte quel progetto professionale a cui tenevamo tanto, lo vediamo ormai lontano, non recuperabile, perchè “il treno è passato”.

Ma è davvero così?

La buona notizia è che abbiamo sempre il potere di scendere da un treno e salire su un altro, che per ogni treno che si ferma un altro sta arrivando, pronto ad accoglierci con il nostro bagaglio personale e professionale.
Se in alcuni momenti della nostra vita non siamo saliti su un treno, perché non ci sentivamo pronti o non eravamo nelle condizioni di poter salire, non ha importanza, non era il momento giusto.


Ciò che conta è cosa decidiamo di fare.. ORA.

“Non riesco a ricollocarmi, eppure mi va bene qualunque lavoro!!”

⛔⛔⛔QUALUNQUE LAVORO⛔⛔⛔

Quel “qualunque lavoro” può essere proprio il tuo problema e l’ostacolo che devi superare.

Cercare un lavoro senza un obiettivo professionale chiaro è come vagare in un mare o una strada senza una destinazione: prima o poi (più poi che prima) un posto dove fermarti lo trovi, ma con inutile dispendio di tempo ed energie, senza la sicurezza, inoltre, che sia il posto giusto per te.

La ricerca di un lavoro è un percorso e, come in ogni tragitto che si decide di intraprendere, è importante avere ben chiara la meta da raggiungere.
Solo in seguito possiamo progettare il nostro itinerario, scegliere la strada migliore da percorrere, ma anche gli strumenti che possono servire per raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile.

Prima di cercare un lavoro devi trovare una risposta ad una domanda:

Quale è il tuo Obiettivo Professionale?

Soltanto quando la risposta è chiara per te, puoi raccontarti efficacemente.

Trova la risposta da solo o fatti aiutare, ma non iniziare il tuo viaggio senza un Obiettivo chiaro! ?

“Ho inviato molti CV ma non mi chiama nessuno!!”

⛔FERMATI!⛔

Pensieri ricorrenti: “il mercato del lavoro è fermo, il mio settore è saturo, gli annunci sono tutti falsi, i recruiter chiamano solo persone più giovani” ecc.

⛔FERMATI!⛔ La verità è che qualcosa non sta funzionando nella tua comunicazione.

?Il Curriculum Vitae (e il tuo profilo Linkedin) E’ IL TUO BIGLIETTO DA VISITA!

Hai evidenziato bene il tuo valore, le tue competenze, le tue soluzioni?
Rispecchia il tuo obiettivo professionale?
È chiaro il perché un recruiter dovrebbe chiamarti per un colloquio?

Prima di preparare il tuo CV sono fondamentali 2 passaggi preliminari:

1) devi conoscere il tuo VALORE (se non conosci il tuo valore come puoi presentarti in maniera efficace? Se non credi in te stesso, perché dovrebbero farlo degli sconosciuti?)

2) avere un OBIETTIVO PROFESSIONALE (quale è la meta che vuoi raggiungere?)

Una volta superati questi due passaggi, puoi iniziare a preparare la tua presentazione, i tuoi strumenti di #ricercadellavoro, che devono:

✔️Essere chiari e diretti
✔️ Essere in linea con il tuo obiettivo professionale
✔️Parlare delle tue competenze, del tuo valore
✔️ Offrire soluzioni

“Ho perso il lavoro, adesso chi sono?”

Quando una persona ha terminato un’esperienza lavorativa molto spesso si trova ad affrontare una crisi d’identità, la messa in discussione del proprio Io.

Questo accade perché, per cultura, il nostro lavoro è strettamente legato con l’immagine che abbiamo di noi stessi, diventa una parte fondamentale della definizione di sé, della nostra identità sociale.

Non a caso, una delle prime domande che poniamo quando conosciamo una persona è “che lavoro fai?”; Così come quando ci viene chiesto di raccontare chi siamo, la nostra professione è tra le prime informazioni che forniamo.

È importante prendere consapevolezza che noi siamo molto di più del nostro lavoro, che possediamo competenze e un valore che vanno oltre il ruolo ricoperto o l’azienda per cui lavoriamo o abbiamo lavorato: le nostre competenze, ciò che siamo veramente, le portiamo con noi, fuori e dentro le aziende.

Quando abbiamo preso consapevolezza del nostro valore e del nostro potenziale siamo pronti ad iniziare un nuovo progetto professionale, a presentarci con chiarezza e determinazione nel mercato del lavoro; scopriamo che il cambiamento che vivevamo come difficoltà è in realtà un’opportunità di miglioramento.

“Hai un lavoro sicuro, un buono stipendio… cosa ti manca?”

“Retribuzione, mansioni, rapporti con i colleghi, distanza da casa, numero di ore dedicate al lavoro… sono alcune delle possibili cause della nostra insoddisfazione lavorativa, ma non sono le uniche. A volte, siamo comunque insoddisfatti.

Perchè? Cosa possiamo fare?

Sicuramente la prima cosa da fare è “fare chiarezza”, ovvero capire cosa veramente non ci permette di iniziare con serenità (ed entusiasmo) la giornata lavorativa.

Il non affrontare il problema, non ci permetterà di risolverlo ma soltanto di doverlo trattare in un secondo momento, con maggiore carico di insoddisfazione.

Molto spesso la causa della nostra insoddisfazione non è il lavoro in se stesso (le stesse condizioni sono per altri ottimali), ma il modo in cui noi lo percepiamo, quanto effettivamente risponde ai NOSTRI bisogni personali e professionali, al bisogno fondamentale di autorealizzazione.

La domanda giusta da porsi è: di cosa ho bisogno? in quale modo potrei sentirmi più realizzato?

Trovata la risposta, abbiamo 2 soluzioni possibili:

1- provare a cambiare la situazione all’interno dell’azienda, comunicando il problema

2- cercare una nuova opportunità professionale

In entrambi i casi dobbiamo avere coraggio di affrontare un cambiamento.

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